sabato 24 dicembre 2011

QUANDO IL NATALE ARRIVA , ARRIVA PER TUTTI...e tanti auguri per tutti voi

Un paesaggio stracolmo di zucchero e cioccolato,

strade di biscotto e casette di panpepato...forse mi è apparso in sogno, ma il sogno si è avverato!E' questo ciò che mi sono inventata come dono che io e il mio gruppo Scout "Partinico 2" abbiamo regalato a una Comunità che si prende cura di bimbi dai cinque ai dieci anni

rimasti prematuramente soli...

un fantastico dolce da gustare con gli occhi e con il palato

perché quando il Natale arriva, arriva per tutti!!!

Auguro a tutti voi gioia e serenità...e per la ricetta vi rimando a dopo le feste.


venerdì 2 dicembre 2011

DIAMANTS AU CACAO





Sarà che non resisto ai diamanti, sarà che non resisto al cioccolato, sarà che questo




minuscolo libretto, sempre lui "Goùter & cafè gourmand" de Bon app', di cui qui vi ho già abbaondantemente raccontatomi ha catturato, sarà pure che il bellissimo contest di Dolcipensieri mi ha intrigato... fatto sta che anche stavolta non ho rinunciato;
e dopo averlo, preso, guardato, divorato ... stavolta è lì che ho puntato, alla pagina nr 84




sarà che mi affascinava il nome , o forse l'accattivante semplicità di questi "doucers croquantes et croustillantes", è così portava scritto nella tabella di appartenenza delle ricetta, sarà che sono un'inguaribile golosa, insomma, dopo aver atteso il rientro in casa di mia figlia Beatrice quale traduttrice personale di questa lingua




tanto soave vi mostro cosa sono riuscita a sfornare.



"Diamanti di cacao"







Ingredienti




1 uovo
125 g di burro a t.a.



250 g di farina 00



125 g di zucchero



1 cucchiaio colmo di cacao amaro in polvere



1 pizzico di vaniglia (io ne ho fatto andar giù tre goccine di essenza)



1 pizzico di cannella



zucchero semolato



cristalli di zucchero (io ho adoperato quelli color oro)
1 pizzico di sale



Preparazione



Dentro un recipiente mescolate insieme tutti gli ingredienti tranne il burro, ed ottenete un composto sabbioso, adesso potete aggiungere il burro e lavorate bene fino ad ottenere un composto omogeneo che compatterete formando un rotolo di circa 4 cm di diametro, avvolgetelo dentro un foglio di pellicola e ponetelo in frigo per almeno 1 ora. trascorso questo tempo, accendete il forno a 180° e nell'attesa che riscaldi procedete tagliando il rotolo di cacao che avrete uscito dal frigo, a fettine di circa 1 cm di spessore; tamponate ogni trancio negli zuccheri, adagiateli in una teglia rivestita di carta da forno, coprite tutti i biscotti con un altro foglio di carta da forno e infornate per 15 minuti esatti. Estraete la placca dal forno, anche se apparentemente vi sembreranno ancora troppo morbidi e lasciate raffreddare prima di gustare.
Varianti




Potete personalizzare la ricetta originale aggiungendo all'impasto di base pepite di cioccolato, nocciole tritate, zenzero in polvere, tè matcha e quanto più vi aggrada.Personalmente li ho graditi tantissimo così allo stato puro; la consistenza pastosa che avvolge la lingua e la predominante nota di cioccolato mi hanno letteralmente conquistato; trovo che questi biscotti siano anche un idea deliziosa da impacchettare e regalare a Natale...regalare diamanti...e chi lo può fare!!!???




Questa ricetta l'aggiungo a quelle con il quale già partecipo al magnifico contest di Dolcipensieri

giovedì 24 novembre 2011

NAVETTES MARSEILLAISES

A spasso tra i vicoli di Marsiglia ecco dove le incontrai la prima volta...ci andai a naso, seguendo il profumo burroso che ormai aveva riempito la strada; eccole le colpevoli , le "navette", così sul cartoncino vi era scritto; impossibile non notarle, piccole, colorate e profumate poste a riempire ed adornare la vetrina di quel piccolo e delizioso bistrot francese, un favoloso arcobaleno commestibile.
La simpatica ragazza dietro il banco ne mise qualcuna dentro una bustina color carta da zucchero, ma decisi che avrei atteso di poterle gustare all'ora del tea, quindi le feci sparire dentro lo zainetto che andò nuovamente ad accomodarsi sopra le spalle di mio marito.

Continuai a curiosare divertita per quelle viuzze dal fascino antico , c'era da perdersi nell'ammirare le piccole botteghe dai mille saponi con le loro mille fragranze e mille profumi; piccoli caffè abbelliti da dolci miniature dai mille odori e dai mille sapori...una vera festa per gli occhi e per le narici.

Fu prima di rientrare che lo vidi, piccolo, un libro piccolo ma che prometteva pagine ricche di novità e di tante bontà, comprese le famose navette aggrappate alle spalle di mio marito;


"Gouter & cafè gourmand" des Bon app' portava scritto sula copertina; rallentai...esitai e poi rinunciai guardando l'espressione sbuffante di mio marito e pensando alla libreria di casa stracolma.

Accadde più tardi, sorseggiando il mio tea e portando alla bocca una "navetta" quella piccola delizia pescata all'interno del famoso involucro azzurro, che fui assalita da una incisiva sensazione di pentimento... perché avevo rinunciato, perché avevo proseguito, perché anche quella volta non avevo seguito il mio istinto, il mio fiuto???


senza quel libro

come avrei potuto imitare e trasferire nella mia cucina l'orchestra del semplice e avvolgente sapore contenuto in quel tenero e burroso biscottino che stava incontrando il mio palato, adesso rapito ed estasiato.

Poi un barlume di speranza, uno raggio di sole attraversa le nubi del mio sconforto, della mia desolazione, piano piano si attenua la mia delusione ...penso a lei, quell'amica mi viene in mente, si, si proprio quell'amica che di li a breve sarebbe partita, anche nel suo viaggio Marsiglia sarebbe stata una tappa programmata...alzai il ricevitore decisa e determinata...qualche frase convenevole, quindi puntai subito al dunque e dopo aver concordato il tutto riattaccai contenta ed eccitata...missione compiuta!!!


"NAVETTES MARSEILLAISES"

Navettes alle Rose

Ingredienti

1 uovo

25 g di burro a t.a.

250 g di farina oo
125 g di zucchero

3 cucchiai di acqua di fiori di arancio, o dell'aroma che preferite (io ho usato anche acqua di rose)

1 pizzico di sale

coloranti alimentari

Preparazione

Riscaldare il forno a 200°; in una ciotola mescolate insieme la farina, lo zucchero e il sale e grattuggiatevi all'interno la scorza del limone; con una forchetta battete l'uvo e aggiungetelo alla farina; mescolate il tuto ed infine aggiungete il burro e l'acqua aromatizzata.

Se l'impasto non lega bene, unite poco alla volta qualche cucchiaio di acqua.

Arrotolate la pasta in lunghi salsicciotti di 5 cm di diametro, dividetelo in piccoli pezzetti da da 1 cm di spessore (colorate con i coloranti alimentari in base ai sapori); arrotolate ora questi piccoli tranci e pizzicateli alle estremità per formare le punte, poi pressate incidendo con il dito il centro del biscotto per ottenere la forma di una navetta e sistemate su una teglia rivestita di carta da forno e ponete in forno a 180°C per circa 20 minuti o finchè dorano.

Lasciatele raffreddare prima di mangiarle.


Anche con questa ricetta partecipo al contest di Dolcipensieri

martedì 22 novembre 2011

DOMENICA STADIO...per festeggiare!!!

Un golosissimo stadio di cioccolata da mangiare...sapeste da quanto tempo lo avevo ideato, immaginato, mancava solo l'occasione per metterlo in lavorazione.

Così alla richiesta di quella torta, -" un campo di calcio", fu la sua domanda, -" l'avrei potuto fare?"

fui ben felice di proporgli -"e se anziché un campo fosse uno stadio intero ?"

Ebbe un guizzo nello sguardo, mi guardò rapito, allibito, ma durò poco, poi aggiunse deluso...

-"mi piacerebbe, ma quanto dovrebbe pesare, una torta costa, non so se mamma la potrà pagare..."

"di che ti preoccupi" risposi sincera" un regalo te lo potrò anche fare!!!!"

"TORTA STADIO"


Ingredienti per la realizzazione dello stadio

1 kg di cioccolato fondente

zuccherini colorati

pasta di zucchero

granella di pistacchio

Fondere il cioccolato a bagnomaria, temperarlo e colarlo nell'apposito stampo; tenere in frigo a solidificare , estrarre dalla forma con estrema attenzione quindi decorare a proprio piacere;

Per la base, realizzare una torta con la ricetta desiderata, io ho preferito questa, quindi rivestire con la pasta di zucchero.


Prima del suo arrivo l'avrei dovuta incartare, ma mi dispiaceva non poter vedere la sua emozione, il suo stupore...quando l'ebbe davanti gli venne istintivo abbracciarmi, era la sua maniera tacita e affettuosa di ringraziarmi, ed io , anche stavolta, non ho potuto fare a meno di emozionarmi.

venerdì 18 novembre 2011

MILLE FOGLIE D'AUTUNNO...MILLEFOGLIE DI CIOCCOLATO

L'aria era pungente già nelle prime ore del pomeriggio,l'orario era cambiato e presto avrebbe fatto buio; il vento spirava leggero ma incisivo, mi strinsi bene dentro la giacca e alzai il bavero per evitare che il vento si intrufolasse all'interno dei miei abiti ,poi diedi uno sguardo attento ai ragazzi per assicurarmi che fossero ben coperti, mentre mio marito si soffiava più volte il fiato sulle mani creando sbuffi di alito condensato ; era da tempo che non si faceva tutti insieme una bella passeggiata domenicale tra i viali delle vie del centro.
C'era un romantico profumo di castagne al fuoco, e non esitai ad acquistarle quando con gentilezza, il simpatico uomo me ne porse un piccolo cono stracolmo e traboccante dei frutti fumanti e bollenti ,chiedendomi in cambio una cifra irrisoria a dispetto del freddo che era costretto a sorbirsi pur di rientrare in casa la sera dopo aver acquistato qualcosa per sfamare se e la propria famiglia.
Gli alberi che adornavano i marciapiedi sembravano dei grandi omoni svestiti e tremolanti, con le braccia protese verso il cielo; noi con i nostri passi calpestavamo una lunga passerella color granati e rubino, un manto di foglie infiammate, quasi fossero uscite anche loro dal braciere delle caldarroste; erano rosse e accese ...che strano, quasi volessero riscaldare il freddo di quest'autunno, dieci, cento , millefoglie di tutti i colori dell'autunno, di tutti i colori del fuoco, di tutti i colori del cioccolato.
Non mancava proprio nulla...le voci allegre e complici dei miei figli, l'intimo abbraccio di mio marito, il calore delle foglie in fiamme, la dolcezza confortante del cioccolato. Il freddo era passato...tutto questo mi bastava, mi sarebbe bastato finché l'inverno non sarebbe finito.

"Millefoglie al cioccolato"

Ingredienti

1 panetto di pasta sfoglia che io realizzo con questa ricetta oppure fate quella che a voi riesce meglio o acquistate quella già pronta

Per la crema

300 g di cioccolato fondente di ottima qualità

1/2 litro di panna fresca

50 g di zucchero semolato

Sciogliete a bagnomaria il cioccolato; scaldate a parte 300 g di panna, poi unitela a filo al cioccolato fuso e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo. Montate il resto della panna, unitevi lo zucchero e mescolate.

Adesso alternate gli strati di pasta sfoglia a quelli di crema al cioccolato, terminando con lo strato di pasta sfoglia spolverizzato di cacao e zucchero a velo, o coperte da un leggerissimo strato di cioccolato.

Si può decidere di realizzare un'unica torta o piccole monoporzioni.

giovedì 10 novembre 2011

MIO MARITO E' AMERICANO...BBQ PORK RIBS.

Mio marito è americano, e chi se ne frega, potrà pensare qualcuno di voi, ma lasciatemi continuare, o meglio, lasciatemi sfogare...stavo dicendo,mio marito è americano oltre a essere italiano, come se una nazionalità non bastasse, ma ha anche origini calabresi e si è trapiantato in Sicilia, quindi per adozione palermitano

No, no non è che mi voglia vantare di questa sua multietnia è la giusta introduzione per rendere più comprensibile la mia confusione, a volte anche, la mia sopportazione.

Mio marito si adegua senza alcuna difficoltà all'ambiente, è un vero camaleonte...in base alle circostanze lui decide quale origine far prevalere;

se c'è da parlare di emancipazione e tecnologia avanzata, entra nel suo corpo l'americano che dimora in lui e con tanto di braccio proteso verso il cielo, la fiaccola e la corona...tale e quale alla Statua della Libertà che sovrasta però in questo caso, l'insenatura della scogliera di Calarossa, luogo in cui noi viviamo, credo che prima o poi completerà il look con un bel lenzuolo addosso;

se c'è da avallare una sua teoria giusta o sbagliata che sia , varca idealmente e immediatamente lo stretto per giungere in Calabria e fare una buona scorta di testardaggine in aggiunta a quella che tiene sempre con se come riserva;

se c'è da rimandare su per le scale nostra figlia di 15 anni, perché

"dove credi di andare con quella gonna così corta, sembra quasi che te ne sia dimenticata a indossarla, vatti subito a cambiare se vuoi uscire!!!"

ecco che l'individuo in questione abbandona lo stivale, ripercorre in senso contrario lo stretto per tornare e andarsi ad insidiare nell'entroterra siciliano.

Ma dov'è che questo esemplare si distingue riuscendo a mostrare in maniera particolare queste sue tre sfaccettature?

Ebbene cari lettori in cucina, nella mia cucina.

Perché quando qualcuno mi dice con adulazione:

"Carissima, ma quante cose buone sai fare"

ecco, io li devo fare appello a tutti i miei buoni propositi per non cedere all'istinto di dovere strozzare il mio interlocutore.

E vi spiego il perché;

perché io per arrivare a questi risultati ho dovuto lavorare, cimentarmi, documentami come la volta che non riuscivo a capire a cosa mai potesse servire quello strano stampo da ciambella esageratamente alta trovata tra le tante cose ben conservate che un tempo appartennero a mia suocera...lo capii più tardi e qui ne do prova;

e quando lui, sempre lui, con sguardo languido e tormentato mi confessò quanto gli sarebbe piaciuto riassaporare quel sughetto alla n'duja che condiva le divertenti spaghettate tra colleghi di università...anche lì, prendi la n'duja stipata nel cofano dell'auto al ritorno dall'ultima vacanza in Calabria, alza la cornetta digita il prefisso di Lamezia e comincia a bombardare di telefonate chiunque sia in grado di dirti come cacch...si fa stò sughetto.

Quanto alle feste comandate non puoi sfuggire e non devono mancare la crostata di zucca dolce ad Halloween, i biscottini allo zenzero a Natale, però a Natale in Sicilia bisogna fare anche i buccellati, il tacchino ripieno per il giorno del ringraziamento e la crostata di mele per il giorno dell'Indipendenza americana, e per la commemorazione dei morti vogliamo dimenticare che in Sicilia si fa la frutta martorana e vuoi che sulla tavola di Pasqua manchi la cassata siciliana, che poi, per complicarmi la vita, mi invento pure quella rivisitata serigrafata che lui, sempre lui, l'esemplare in questione ha tanto gradita??!!

Se poi volete sentire odore di sacralità, è lì vicino al barbecue che mio marito assume un atteggiamento riverente, perché nessuno e lui sottolinea nessuno , ha una cultura della carne cotta alla brace quanto un americano.

Una cosa è sicura , una telefonata intercontinentale per ogni sua carenza affettiva alimentare, per la nostalgia del cibo che da ragazzo gli preparava la sua mamma, la sua zia, la sua nonna...e no mio caro, questo non si può fare, questa tua malinconia quanto ci dovrebbe costare?!

E' per questo che vi confesso che io ho fatto di un libro , di questo libro il mio "testo sacro della cucina statunitense", la mia guida culinaria d'oltre oceano, il mio manuale personale delle giovani marmotte ai fornelli, insomma, in qualche modo mi dovevo aiutare e grazie a Laurel Evans autrice di questa meravigliosa raccolta di piatti della tradizione d'America, mi sono lasciata trasportare con l'immagginazione nelle cucine delle donne di quel luogo imparando a realizzare ottime pietanze delle loro tradizioni, all'altezza degli States , proprio come queste

"BBQ Pork Ribs"

ovvero

"Costine alla salsa barbecue"

dal libro "Buon appetito America!" di Laurel Evans
Ingredienti per 4 persone

2 petti di maiale(costine)

mix di spezie per il barbecue mescolate insieme ( 2 cucchiai di paprika,sale kosher,zucchero, zucchero bruno,- i cucchiaio di cumino macinato, pepe nero macinato al momento,pepe di Cayenna,cipolla in polvere,aglio in polvere, origano pestato); poste in barattolo ermetico si conservano anche sei mesi

salsa barbecue

pezzetti di legno (meglio di noce americano, ma anche di melo, ciliegio, acero, etc), ammollati per un'ora nel sidro di mele, poi scolati ,facoltativi, conferiscono un aroma più affumicato).

Rifilate le costine e privatele della membrana dal lato delle ossa quindi sfregatele con il mix di spezie creandovi sopra uno strato consistente e ponete in frigo per almeno 2 ore o per tutta la notte. Fate riposare a temperatura ambiente prima di cucinare. Dopo che avrete preparato il fuoco, ponete al centro il carbone una teglia di alluminio (queste costine hanno bisogno di una cottura lenta e indiretta) e posizionatevi le costine con le ossa verso il basso, sulla teglia sopra la griglia. Cuocete le costine senza girarle, finché la carne è tenera ma non si stacca dall'osso, per 3 ore-3 ore e mezzo.Se le costine si seccano,avvolgetele nell'allumino per l'ultima ora di cottura, assicurandovi comunque che gli umori della carne all'interno rimangano ben succulenti. Spennellate le costine con la salsa barbecue.

Copritele e grigliatele finché sono lucide e dorate, per 10-15 minuti.Fate riposare per 10 minuti e servite accompagnate da altra salsa.

Sento mio marito che cammina al piano di sopra,si è appena alzato e a momenti comparirà in cucina con addosso il suo pigiama stropicciato e il capello arruffato...chissà quale parte del mondo dimora nella sua mente stamattina, lo comprendo immediatamente quando mi annuncia che per Domenica gli piacerebbe riassaporare una buona fetta di "torta del diavolo";

lo fisso , gli lancio un'occhiata infernale mentre gli urlo "Ma và al diavo..."poi mi trattengo, l'imprecazione è troppo pesante quindi mi correggo e gli urlo "ma và a quel paese" poi però ci ripenso,lo abbraccio e gli dico "anzi no, rimani con me" che di paesi ne ha già girati parecchi e anche perchè in fondo so che anche stavolta come tutte le volte lo accontenterò, così come so bene che io questo straniero in casa non lo cambierei con nessun altro indigeno.

Con questa post partecipo con estremo trasporto al meraviglioso contest di Dolcipensieri

mercoledì 9 novembre 2011

QUANDO UNA CIPOLLA...

Quando una cipolla riesce a rubare la scena

a una patata duchesse si realizza uno dei miei più grandi propositi...

trasformare un ingrediente povero in un piatto da gran gourmet!
Perché offrire ai miei commensali cipolle,

fino a qualche tempo fa mi sarebbe sembrato improponibile

una vera cafoneria e invece vi confesso che si è rivelata

una gran chiccheria.

Già di suo la mia cipolla era di un tondo perfetto,

di un bianco abbagliante e immacolato, con la sua sottile sfoglia dai toni perlati;

tutto questo andava semplicemente esaltato ed impiattato

secondo i canoni consigliati da un food designer degno di questo titolo,

che di certo non sono io, ma confesso che sto provando a diventarlo;

così mi sono messa in gioco

e quando all'ingresso delle miei cipolle l'esclamazione è stata

"Wow,che meraviglia!!!"

ho realizzato che il mio gioco era perfettamente riuscito,

e volendo giustificare la leggera velatura dei miei occhi dovuta all'emozione del successo, vigliaccamente ho esclamato

"scusate, è colpa delle cipolle!"

Mentre lanciando loro un occhiata fugace sussurravo

"non me ne vogliate!"

L'entusiasmo si è poi innalzato quando all'euforia della vista

si è aggiunta quella del palato;

mille foglie che celavano un generoso cuorericco di una delicata dolcezza

completata dalla croccantezza della crosticina dorata e gratinata,

con note decise di senape ed agrume.

Che momento di orgoglio per me e le mie cipolle,

una piccola vittoria,

un inno alla semplicità,

mancava solo la colonna sonora "We are the champions"!!!

"Cipolle bianche gratinate alla senape di Digione

e sale all'arancia"

Ingredienti per 4 persone

4 cipolle bianche

4 fette di pancarre

4 cucchiai di parmigiano grattuggiato

1 grosso spicchio di aglio

1 rametto di origano fresco

una manciata di capperi

4 cucchiai di senape di Digione

sale all'arancia

(si ottiene frullando insieme a del sale grosso la scorza di arance non trattate, essiccata)

sale q.b

olio evo q.b.

Pulite le cipolle, tagliatele a metà e mettetele in un pentolino colmo di acqua salata che porrete sul fuoco per circa 10 minuti o comunque finché,

inserendo una forchetta dentro l'ortaggio, questa non trovi troppa resistenza;

adesso colatele bene e ponetele ad asciugare capovolte su uno strofinaccio pulito ed asciutto; nel frattempo inserite nel mixer tutti gli altri ingredienti

tranne che l'olio e la senape e frullate il tutto finememente.

Adesso mescolate all'interno di un piatto,la senape con un cucchiaio d'acqua tiepida

e in questo composto inumidite la base delle cipolle ormai ben sgrondate e

successivamente tamponatele nel composto di pangrattato aromatizzato.

Ponete le vostre cipolle con la parte farcita verso l'alto,

all'interno di una teglia rivestita di carta forno, irrorate con un filo di olio evo

e mettete a cuocere in forno a 180° per i primi 30 minuti

e lasciando gratinare a 200° per ulteriori 10 minuti.

Servite le vostre cipolle tiepide.

venerdì 4 novembre 2011

TORTA ESPIRAL e una spirale di ricordi

Una spirale di emozioni quando imboccai la strada che portava al mare;
era sempre così, da 45 anni e ogni volta;

avrei potuta farla anche ad occhi chiusi per le tante volte che l'avevo percorsa,

piccina stretta alla mano di mia madre,

adolescente con il cuore che scoppiava per essere andata oltre l'orario

previsto da mio padre per rientrare in casa,

ma quella sera lui mi aveva notata, avvicinata

e ne era valsa la pena per quel ritardo e quel rimprovero.

Ed eccola lì la bianca costruzione con le persiane verdi socchiuse

e il pergolato davanti l'uscio di casa;

c'erano ancora i ganci arrugginiti dove il nonno aveva fatto pendere l'altalena

con il sedile in legno dove io, mia sorella e mio cugino

litigavamo per chi doveva dondolarsi di più,

quanti giochi e quante risa sotto quei grappoli d'uva

quando durante l'estate ci si ritrovava tutti lì dai nonni!

Adesso noi eravamo diventati grandi,

i nonni ormai da tempo ci avevano lasciati

credo sia stato proprio per il loro funerale

l'ultima volta che tutti quanti ci eravamo ritrovati in quella casa;

ma i ganci erano rimasti lì, in barba al tempo in barba ai ricordi

che adesso attanagliavano lo stomaco con pizzicotti di nostalgia e malinconia.

Misi la mano dentro la grande aiuola finché toccai il metallo freddo della chiave...

così mi aveva detto zia Grazia, l'avrebbe nascosta lì.

Aprii la porta e mi diedero il benvenuto flash di momenti vissuti, di odori conosciuti

in quella piccola e accogliente cucina tale e quale a come l'avevo lasciata,

illuminata dalla grande finestra che sporgeva sulla veranda che portava al giardino.

Sul tavolo era già sistemato l'elegante servizio da tea acquistato da zia

in uno dei suoi innumerevoli viaggi di quando era giovane,

viaggiare era sempre stata la sua passione,

e quando mi raccontava dei luoghi in cui era stata era come se per un po',

solo per un po', quel viaggio l'avessimo fatto insieme;

poggiato lateralmente sul vassoio d'argento

trovai un biglietto dove con la sua calligrafia composta e sottile

zia Grazia mi annunciava

"Arriverò lì nel pomeriggio,

puntuale per la nostra tazza di tea ";

non accadeva spesso, ma ci piaceva concederci di tanto in tanto

un piccolo incontro solo per noi in quella casa dove un tempo

ci si stava stretti per quanto si era

e adesso troppo grande perché c'era chi ormai non veniva più

o purtroppo non c'era più. Presi la piccola borsa che conteneva il necessario per fermarmi quella notte

e mi diressi verso le camere da letto...

due, e come sempre avrei scelto quella che sporgeva sul mare;

mi accolse quell'ambiente a me tanto caro e familiare,

tutto era in perfetto ordine,

il grande letto era sistemato con le lenzuola color glicine

che sapevano di pulito e di lavanda;

mi sarei distesa volentieri,

il viaggio in auto seppur breve mi aveva stancato,

avevo guidato senza fare alcuna sosta e una doccia calda,

adesso , era proprio quello che più mi ci voleva.

Entrai nella stanza da bagno con le vecchie piastrelle bianche,

aprii il getto della doccia mentre sbadatamente osservai la mia immagine

riflessa sullo specchio consumato dal tempo;

cos'era rimasto di quella bambina che aveva trascorso

le estati più allegre e spensierate

proprio là, in quella casa..?

gli affetti, i valori,

sicuramente questi erano tali e quali ad allora

se non addirittura più saldi.
Mentre mi tamponavo la pelle bagnata con l'accappatoi,

pensai a cosa avrei fatto nell'attesa,

avevo già in mente qualcosa di buono e dolce,

una dolce coccola per entrambe...

zia Grazia adorava i dolci, specialmente i miei

e stavolta l'avrei accontentata e viziata

con una torta stragolosa, una torta a spirale,

tale e quale alla spirale che in ogni nostro incontro

ripercorrevamo con i nostri ricordi e i nostri sentimenti.

"Torta Espiral"

Ingredienti
5 uova intere, 75 g di zucchero, 1 cucchiaio di miele, 50 g di farina 00, 25 g di cacao, 1 barattolo di crema al pistacchio, 500 ml di panna montata, granella di pistacchio.

Procedimento

Montare a lungo le uova con zucchero e il miele finchè il composto diventa denso, bianco e spumoso, quindi aggiungere lentamente la farina e il cacao setacciati assieme;stendere questo impasto in una teglia rettangolare rivestita di carta da forno e porre in forno preriscaldato a 200° per 8-10 minuti.Lasciare raffreddare e tagliare il biscuit ottenuto a losanghe alte più o meno 10 cm e lunghe 20 spalmandovi sopra la crema al pistacchio e arrotolandole su se stesse procedendo così con tutte le strisce. Versare al centro del vassoio un pò di crema e adagiarvi sopra il primo cilindretto ottenuto in maniera che rimanga fermo e proseguire arrotolandovi intorno le altre losanghe.Si otterrà una grande girella che andrà splamata totalmente di panna montata e decorata come mostra la foto o a vostro piacimento.
Con questa torta è mio piacere partecipare al contest di Federica

e anche al contest di Serena


sabato 29 ottobre 2011

TORTA DI FANGO DEL MISSISSIPPI

Ok, concordo con voi, il nome di questa torta non è un ottimo biglietto da visita,

perché sarà pure fango del fiume Mississippi, ma sempre fango è!!!
Ma questo è uno di quei casi che non bisogna fermarsi davanti alle apparenze,

che poi effettivamente, da ciò che mostra la foto, non credo di peccare di immodestia,

ma non è che sia niente male...insomma, detto tra noi, vale la pena di provare!!!


Questa è una di quelle torte di cui l'America ne va fiera,

tanto quanto la cassata di ricotta per la Sicilia,

e da quando l'ho provata ne vado moooolto fiera anch'io,

soprattuto da quando vi ho apportato alcune personalizzazioni

che a parer mio le hanno dato non una marcia in più,

ma a giudicare dall'espressione dei miei commensali, una vera e propria impennata.

L'ingrediente segreto della mia personalizzazione???!!!

Ma ovviamente i mitici biscotti Oreo di cui gli americani ne vantano,

a ragion veduta, l'invenzione.

Ne avevo già postato una prima versione, ma adesso, con questa ricetta,

mio marito asserisce che io abbia proprio raggiunto la perfezione.

"Torta di fango del Mississipi"
Ingredienti per la base:
60g di cioccolato fondente tritato,
1 tubo di biscotti Oreo (la ricetta originale prevedeva i digestive)
60g di burro
Ingredienti per il ripieno:
180g di ottimo cioccolato fondente (io uso il Lindt)
180g di burro
4 uova
90 g di zucchero di canna chiaro e 90 g di zucchero di canna scuro
180ml di panna da montare
Per la decorazione:
150 ml di panna fresca zuccherata montata
biscotti Oreo q.b.
cacao amaro in polvere q.b.
Preparate la base frullando i biscotti e mescolandoli al burro e al cioccolato precedentemente sciolti a bagnomaria. Amalgamate bene gli ingredienti e versate il composto all'interno di uno stampo ad anello ben imburrato avendo attenzione di distribuirne anche un poco nei bordi della teglia. Lasciatelo riposare in frigo e nel frattempo preparate il ripieno.
Fondete il cioccolato e il burro a bagnomaria e lasciateli raffreddare; in una terrina rompete le uova, aggiungete lo zucchero e montate insieme finché il composto risulterà chiaro e spumoso, unitevi la panna e infine il cioccolato fuso col burro. Versate il composto così ottenuto sulla base di biscotti e cuocete in forno a 180° per circa 45 minuti.
Lasciate che il dolce si raffreddi totalmente prima di sformarlo quindi con la panna fresca ben montata rivestitene la superficie e i lati, guarnite con grossi ciuffi di panna, posizionatevi i biscotti Oreo come la vostra fantasia suggerisce e spolverizzate con abbondante cacao amaro.

E adesso non esitate ad immergervi in questo golosissimo bagno di fango
Con questa ricetta partecipo all'americanissimo contest di Caia
USA SWEET USA

mercoledì 26 ottobre 2011

POMODORI SECCHI "CHINI" E FRITTI


Questa è una ricetta della mia terra,della mia isola

ne contiene la sua linfa la sua generosità,

ne contiene il suo sole

il sale del suo mare,

le mani dei contadini,

la pazienza e la sapienza delle massaie,

gli odori di cucina buona e antica che aleggia nei vicoli,

la foto di una famiglia riunita attorno alla tavola

imbandita di piccole e genuine bontà

tramandate di generazione in generazione

dalla mamma della nonna che le insegnò alla mamma

che oggi la insegna ai figli...ma non a me;perchè
perché non è in questo piccolo paesino che la mia mamma è nata

e non è in questo piccolo paesino che io sono cresciuta...
è perciò per me una ricetta d'adozione,
di una piccola e simpatica vecchietta
che con grande orgoglio e generosità me la volle insegnare,
quando una mattina il mio sguardo rimase catturato
da quel giardino adornato da tanti piccoli veli,
adagiati su innumerevoli metà di pomodori,
sembravano lunghissimi strascichi di spose su petali di rose;
-"dovranno seccare"-
così mi disse la piccola nonnina col suo sguardo furbo

e la sua voce rauca e genuina
e ci sedemmo e cominciò a raccontare del suo tempo trascorso a scrutare il cielo,
fiduciosa in una promessa del caldo sole di Agosto,

che baciasse e asciugasse quei rossi e saporiti frutti della terra
da poter poi conservare ed assaporare durante il freddo dell'inverno;
e giorno dopo giorno il cerimoniale era sempre lo stesso,
la vecchietta si affacciava, scrutava e sciorinava al sole i suoi piccoli gioielli rossi,
per lei preziosi come fossero coralli,
ma fino al calar del sole e non oltre ,
andavano poi riposti e nascosti al coperto
e protetti dall'umidità della notte.
Ma una mattina la scena fu diversa,
nel giardino vi erano pogiati solo lunghi raggi di sole ,
e l'aria odorava di un delizioso profumo di buona cucina
che prometteva un gran ricchezza di sapore...
dalla piccola finestra venne scostato un piccolo lembo di tenda
e apparvero i suoi occhietti celesti eccitati e contenti di vedermi
come se stesse ad attendermi,
mentre con le sue fragili dita rugose mi faceva cenno di entrare...
ecco ...avevo capito che per me c'era un serbo un dono,
un regalo particolare
un'antica ricetta da imparare e tramandare.
"Pomodori secchi "chini" e fritti"
Ingredienti per 4 persone
200 g di pomodori secchi
150 g di mollica di pane raffermo
50 g di pecorino grattugiato
1/2 cucchiaio di capperi sotto sale
1 spicchio di aglio
4 cucchiai di olio evo
1 cucchiaio di passata di pomodoro
1 mazzetto di prezzemolo
pepe q.b.
una manciata di passolina (uva passa piccolissima)
una manciata di pinoli
Preparazione

Sbollentate i pomodori per pochissimi secondi in maniera che perdano il sale utilizzato per l'essiccazione e metteteli ad asciugare sopra un canovaccio pulito ed asciutto,grattugiate la mollica di pane e mescolatel con il pecorino,il trito di aglio e prezzemolo e una spolverata di pepe;unite i capperi sciacquati e sminuzzati, l'olio, la passata di pomodorola passolina e i pinoli e amalgamate bene il tutto.Quando il composto sarà ben legato formate con l'impasto delle piccole palline appiattite che andrete a posizionare su una metà dei pomodori comprendo poi con le altre metà. Ungete una padella con un velo di olio evo e friggete a fuoco dolceper pochi secondi da ambedue le parti.
Servite freddi decorati da un rametto di basilico che conferirà ulteriore aroma;
è un piatto che si conserva anche per qualche giorno
avendo l'accortezza di coprire l'intera porzione con l'olio
e ponendolo in frigorifero.

venerdì 21 ottobre 2011

UN WEEK END DA BRIVIDO E...UNA ZUCCA DI ZUCCA

Erano 3, almeno 3 le ragioni per il quale quella mattina avrei dovuto cominciare;

e se è vero che il 3 è il numero perfetto, non potevo esimermi dal procedere;

dico 3 per non voler esagerare ,

perché se cominciamo a sommare la gola, l'ingordigia...

beh,i numeri cominciano a lievitare!
Non che quando c'è da mettere le mani in pasta io mi faccia pregare,

ma in questo periodo avevano avuto la priorità

tante altre cose da fare e da non poter rimandare.

Però, motivo numero 1

stavolta mio figlio era stato determinato e anche un po' arrabbiato

nel ricordarmi che a una settimana dalla notte di Halloween ,

ancora nemmeno un biscottino era stato infornato;

daccordo, occorreva rimediare, anche perché,

motivo numero due

con la ricetta dei miei biscotti

c'era un simpatico contest a cui poter partecipare.

Motivo numero 3 ,

tenere il marmocchio impegnato nel prossimo fine settimana

che prevedeva freddo e niente sole,

almeno così i metereologi ci avevano fatto sapere...

e per quindi mettere a tacere la solita frase

"Mamma, non so che fare"

gli avrei proposto di aiutarmi a decorare .

"Zucche dolci di zucca""

Ingredienti per i biscotti alla zucca
250 g di polpa di zucca-1 bicchierino di liquore-all'arancia530 g di farina-170 g di burro-200 g di zucchero-1 uovo-la buccia grattugiata di 1 limoneDecorazione glassa arancione ottenuta mescolando 350 di zucchero a velo, 30 g di succo di limone, 30 g di zucchero a velo,colori alimentari in gelPreparazioneDopo aver lessato la zucca in poca acqua, lasciatela colare bene e trasferitela in una casseruola con 50 g di zucchero e il liquoreponendola ad asciugare su un fornello per circa 1o minuti, quindi trasformatela in purea;Dopo che l'avete fatta raffreddare,impastatela con tutti gli altri ingredienti, formate un panetto e mettete a riposare in frigo per almeno 30 minuti.Stendete l'impasto con il mattarello e con l'apposito tagliapasta incidete i biscotti che cuocerete in forno a 180° per circa 20 minuti.Lasciate raffreddare su una gratella dopodiché decorate con la glassa e i colori alimentari a pennello,come mostrano le foto o a vostro piacimento.


Per il resto dei biscottini adoperate della pasta frolla alla vaniglia o al cacao

di cui potrete tranquillamente reperire la ricetta qui da me o in rete.

Si annunciava quindi un week end di paura tra fantasmi, pipistrelli e gatti neri (forse anche arancioni)...per fuggire da tutto ciò, potevamo soltanto confidare in una magnifica zucca che si trasformasse in carrozza, per aiutarci a scappare.


Con i miei biscotti alla zucca partecipo al contest carinissimo di "Sulemaniche"

mercoledì 19 ottobre 2011

L'INCOMPRESO...Bignè farciti di gelato al grana

Incompreso...quella che sto per raccontarvi

è la storia di un antipasto incompreso.

L'accoglienza al nostro arrivo era stata spontanea e calorosa,
tutto lasciava presagiare che avremmo trascoro una piacevole serata;
i padroni di casa ci avevano aiutati a sbarazzarci dei nostri soprabiti
e di quanto avessimo in mano,
compreso il pacchetto che conteneva il mio contributo per la cena di quella sera...
beh si, perché ultimamente parecchi inviti funzionano così,
ognuno cucina qualcosa per collaborare nel da farsi con la padrona di casa;
"Bignè con gelato al grana" esclamai prima di porgere il fagotto,
dopodiché vidi sparire la simpatica donna oltre la porta della cucina,
ma non prima che mi dicesse
-"Bene, allora ripongo in congelatore!"
La precauzione mi era parsa esagerata
ma per non apparire scortese tenni per me tale considerazione
decidendo di seguire mio marito per andarmi ad unire al resto della compagnia.
Il tavolo del buffet era colmo di bontà di ogni tipo...
unici assenti i miei bignè.
Il tempo passava, la cena si consumava
e loro non arrivavano
Non sapevo se ritenermi offesa, snobbata o semplicemente dimenticata ...
optai per l'ultima motivazione,
con molta probabilità i miei bignè giacevano dimenticati
al freddo e al gelo di un congelatore,
ma preferii tacere per non apparire colei che vuole ostentare le proprie capacità culinarie
obbligandone la degustazione.
Si era ormai giunti al dessert quando la situazione mi parve del tutto chiara,
In quel momento la nostra simpatica ospite stava facendo ingresso
con fare trionfale pronta ad esclamare:
"Signori, eccovi il dolce"!!!
mentre dal vassoio facevano capolino i miei piccoli bocconcini.
Ma no, no, c'era stata un incomprensione!!!
E' vero che fosse un bignè
è vero che fosse farcito con del gelato
ma si trattava comunque di un pasticcino salato.

"Bignè farciti di gelato al grana"


Ingredienti
Per i bignè utilizzate la ricetta che vi riesce meglio o acquistate quelli già pronti
Per il gelato
300 g di formaggio grana grattugiato
500 g di panna
1 uovo
sale
pepe
Per definire
gelatina neutra
foglioline di timo fresco
Versate in un tegame il formaggio, la panna, il sale e il pepe e cuocete lentamente a bagnomaria mescolando con una frusta in maniera che il formaggio si sciolga e il composto monti bene.
Togliete dal fuoco e setacciate la crema.Dopo che si sarà raffreddata versatela in una gelatiera e procedete alla maniera in cui si fa un comune gelato.
Una volta pronto tenere nel congelatore fino a poco prima di farcire i vostri bignè e servite dopo aver glassato con gelatina neutra e decorato con foglioline di timo fresco.
Concludendo,
accadde che tra risate, frasi di scuse e sguardi imbarazzati,
anche se serviti insieme al dolce, e pur essendo salati
i miei bignè furono ugualmente divorati.

martedì 18 ottobre 2011

E PER CENA...UNA ROSA-Gelatina di mirtilli e pompelo rosa





Quella sera durante la cena il mio sguardo era concentrato sul grande orologio da parete,

mentre con la mente contavo i minuti che passavano,
neanche fosse il 31 dicembre per brindare al Capodanno.

La verità è che non sempre in qualche amicizia, o meglio dire conoscenza, se lui risulta molto simpatico a tuo marito, lo stesso vale per te con la lei.

Ecco, in quella circostanza era proprio così;

per quanto mi sforzassi di intrattenermi gradevolmente con la tizia in questione,

questa continuava a comportarsi e atteggiarsi in maniera tale

da risultarmi insopportabile e poco digeribile,

avrei dovuto fare attenzione a non mangiare troppo!!

Era forse per questo che incalzavo con la sostituzione delle portate in tavola

sperando di rendere meno breve il tempo da trascorrere insieme;

cafona, lo so, mi stavo comportando da cafona,

lo capivo dalle occhiate discordanti di mio marito

ma non so cosa avrei dato perchè quella serata

trascorresse il più in fretta possibile

Nulla, non vi era proprio nulla in comune tra noi...

così mentre la guardavo fingendomi interessata alle sue ca...ops, cavolate ,

cominciai a divertirmi improvvisando nella mia testa un piccolo giochetto.

Se fosse...

Se fosse stata un mese...beh sicuramente Novembre,

monotono , buio e opprimente come la sua presenza;

Se fosse stato un colore...grigio, assolutamente grigio chiuso

come il suo sguardo, come il suo modo di porsi...direi anche di abbigliarsi,

anche se, a giudicare dall'abitino che indossava,

la simpaticona si spendeva addosso più di qualche soldino ;

Se fosse stato un metallo...sicuramente ferro arrugginito e male odorante

in onore alla nicotina aggrappata alle sue dita e ai suoi i suoi denti;

Se fosse stato un animale...un pipistrello, di certo un pipistrello,

stridulo, cavernicolo e raccapricciante... di quelli che ti si attaccano in testa.

Se fosse stato un dolce...qua non c'erano dubbi, ovviamente una gelatina,

molliccia e traballante, tale e quale al suo fisico notevolmente cascante,

sebbene con questo paragone io fossi stata parecchio generosa

paragonandola involontariamente a una magnifica rosa.


"Gelatina di mirtilli e pompelmo rosa"

Ingredienti per 4 porzioni

1 pompelmo rosa

12 g di gelatina in fogli

5 dl di succo di mirtilli rossi

3 o 4 cucchiai di Bitter Campari

4 cucchiai di zucchero semolato

qualche fogliolina di menta per guarnire

Preparazione

Spremete il pompelmo rosa raccogliendo il succo in una ciotola.Mettete a bagno la gelatina in acqua fredda lasciandola ammorbidire quindi strizzatela e mettetela da parte.In una piccola casseruola mettete il succo del pompelmo, quello dei mirtilli e il Bitter Campari (dovrete ottenere più o meno 6 dl di liquido, diversamente aggiungete altro bitter).Ponete sul fuoco a scaldare e aggiungete lo zucchero mescolando finchè si scioglie. Togliete dal fuoco e aggiungete la gelatina avendo cura di farla sciogliere ben bene.Lascate intiepidire il tutto, versate negli appositi stampi e mettete a sassodare in frigo per almeno 4 ore.

Prima di servire inserite lo stampo della gelatina in acqua calda per qualche secondo. Sformate il dolce su un piattino da dessert e decoratelo con qualche fogliolina di menta fresca.


Con la mia rosa partecipo al bellissimo contest di Fujiko di "La ricetta della felicità"

ma non prima di avergliela virtualmente donata in occasione dei suoi primi anta.